Se Heimlich si era posto in origine come un progetto dedicato all’intimità, la familiarità degli spazi domestici, nella sua terza incarnazione si tramuta in Unheimlich, ovvero il perturbante, e riprende come soggetto una casa che risulta però estranea, che inquieta, spoglia di ciò che permetterebbe di percepirla come propria. 

Si mostra nuda, lasciando solo a pochi oggetti la funzione di echi lontani di una familiarità ormai perduta, testimonianze sterili appartenenti ad un altro tempo.. o spazio.

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